La produzione della pasta artigianale “Opera” risale al
lontano 1856, quando la famiglia Venturino, un vecchio marchio del sud Italia
e più precisamente di Nocera Inferiore, iniziò questa attività con impegno e
devozione.
L'Azienda lavora con le idee molto chiare e una marcia in più: “Opera
è un processo concettuale che parte dall'idea, passa per l'azione ed arriva al
prodotto, fino a diventare capolavoro, evocando sia il processo manuale
dell'impastare sia quello emotivo di trasmettere piacere e valori”.
La varietà della pasta spazia dagli spaghetti alle linguine,
dalle tagliatelle alle lasagnacce, dalle eliche alle torcinelle, dai radiatori
ai gigli solo per citarne alcune...
L'Azienda propone varie ricette e qui ve ne riporto una degna di nota: la classica
Calamarata napoletana.
Ingredienti (per 4 persone)
·
400 gr Pasta Opera formato Calamaretti
·
600 gr Calamari
·
300 gr Pomodorini
·
1 spicchio d’aglio
·
1 Peperoncino fresco
·
Vino bianco secco
·
Olio extravergine di oliva
·
Prezzemolo tritato, Sale e Pepe nero macinato
(q.b.)
Preparazione
Pulite i calamari, eviscerateli e spellateli poi
tagliateli ad anelli di dimensione simile al formato della pasta. Lavate i
pomodorini e tagliateli a metà. Riscaldate quattro cucchiai d’olio in una
padella larga e rosolatevi il peperoncino tritato e l’aglio (che se preferite
potrete eliminare quando sarà dorato). Aggiungete i calamari e lasciate cuocere
per qualche minuto, poi sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco secco a
temperatura ambiente. Dopo l’evaporazione del vino, unite i pomodorini tagliati
e salate. Cuocete a fuoco dolce per 10-15 minuti (in base alla cottura dei
calamari). Nel frattempo lessate la pasta in acqua salata. Quando il sugo si
sarà addensato, spegnete il fuoco e aggiungete il prezzemolo fresco tritato.
Scolate la pasta al dente, quindi trasferitela nella padella col sugo di
calamari.
Amalgamate bene il tutto e dopo aver impiattato con cura
(perchè anche l'occhio vuole la sua parte!) gustatevi il frutto del vostro
lavoro!
L'ultimo, ma non ultimo, anzi l'ingrediente indispensabile, non può che
essere la buona compagnia...
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