mercoledì 16 settembre 2015

VIAGGIO&VINO: AMARONE, LAVORO E TRADIZIONE




Thomas Mann diceva che : “Grazie all’arte di coltivare e pigiare l’uva, gli uomini uscirono dallo stato di barbarie e divennero civili”…
Anche in Valpolicella la terra, il lavoro ed il vino sono legati insieme da un vincolo antico e radicato. Qui i muri a secco o “Marogne” sono nati secoli fa, dall’accumulo dei sassi e grazie all’impegno di generazioni intere, sono diventate il simbolo di questo paesaggio suggestivo.

L’Amarone della Valpolicella DOC Classico “Moròpio” è prodotto con uva Corvina, Corvinone, Rondinella ed una piccola percentuale di Molinara dai fratelli Antolini sulle colline dei comuni di Marano Valpolicella, San Pietro in Cariano e Negrar.

Queste uve provengono dal vigneto chiamato “Moròpio”. Il terreno argilloso e tufato permette alle viti di sopravvivere anche alle annate più siccitose.
La lavorazione di queste uve è molto lunga e complessa: la vendemmia, attorno a fine settembre, avviene manualmente e le uve migliori, poste in piccole cassette, vengono sistemate nel fruttaio dove restano fino a fine gennaio. Solo a questo punto l’uva viene pigiata e la fermentazione, insieme alle bucce, dura circa trenta giorni. Il vino viene poi travasato in piccole botti e barrique di rovere per due anni. Dopo l’imbottigliamento, l’affinamento avviene in bottiglia per altri sei mesi.

L’Amarone Moròpio ha un colore rosso rubino con riflessi granati. Il profumo è intenso e complesso, prevalentemente fruttato con note all’amarena e visciola, ma anche di fiori passiti, di spezie dolci, cioccolato e miele. 
Il sapore è secco, caldo e morbido: è un vino equilibrato, robusto e decisamente persistente.

Si abbina bene a carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati.


Dopo aver provato questo vino, non vi resta che provare il resto della produzione dei fratelli Antolini!

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