In Valdigne, nell'ultimo tratto della Valle d'Aosta, la
coltura della vite arriva fino a 1200 m. di altitudine: siamo di fronte ai
vigneti più alti d'Europa. Tra queste magiche vigne, viene coltivato anche il
Blanc de Morgex et de La Salle, le cui origini si perdono nella notte dei
tempi.
E' un vitigno autoctono con particolari caratteristiche di
adattamento alla condizioni climatiche di quei luoghi. La sua peculiarità è il
fatto di compiere il ciclo vegetativo in un periodo breve, grazie al
germogliamento tardivo e ad una precoce maturazione.
I protocolli di vinificazione prevedono l'uso di vasche di
fermentazione in acciaio inox, come avviene sempre per l'affinamento dei vini
bianchi...
Nel 2007 la Cave du Vin Blanc de Morgex et de la Salle fnda
con altre due storiche cantine valdostane (Co-Enfer e la Crotta di Vergneron) e
due antiche società di guide alpine (Courmayeur e Cervino) la società
consortile “4000 mètres vins altitude” destinata a promuovere l'immagine di
spumanti e vini prodotti in alta quota e l'immagine dell'alpinismo e delle
guide alpine.
Tra le varie tipologie di vino prodotto dalla Cave (la
Selezione Rayon, il Doc tradizionale, l'extra Brut, il Brut Avalanche, il Cuvée
Prince ed il Chaudelune vin de glace) il mio preferito è il Blanc La Piagne.
Il vigneto denominato “La Piagne” rappresenta l'unica
testimonianza nella Valdigne di un vigneto circondato da muri, tipico della
tradizione borgognona e gioiello paesaggistico unico nel panorama viticolo
alpino.
Dal colore giallo paglierino, tendente al verde, si
contraddistingue per il profumo di erbe alpine e luppolo che si fondono ad una
netta sensazione di pietra focaia. Il sapore è molto fresco, con note di
mandorla ed un leggero retrogusto di fieno, il finale sostenuto da una bella
acidità lascia al palato una sensazione di cedro.
Ottimo come accompagnamento ad un bel piatto di prosciutto
di Saint Marcel o di Jamon de Bosses, per non parlare della Toma di
Gressoney...
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